La fanfara è un tema musicale di carattere brillante, eseguito dagli ottoni in apposite formazioni che a loro volta sono dette fanfare. Trae origine dai segnali militari o di caccia e trova impiego nelle cerimonie solenni. È usata anche nella musica colta, spesso come introduzione di una marcia o di un’altra composizione. Pervenuto attraverso il francese, il termine fanfara (1546) è di origine incerta e molti lo considerano onomatopeico. Supponendo un legame con l’antico italiano fanfano e il moderno fanfarone, se ne rintraccia a volte la radice nello spagnolo antico fanfa («vanteria»), che alcuni collegano all’arabo farfar («chiacchierone»), ma che per altri non vi ha alcuna relazione. V’è poi chi riconduce fanfara direttamente all’arabo anfār («squilli di guerra») o farfār («muoversi avanti e indietro»).
Origini
Grazie alla loro potenza, gli aerofoni sono stati impiegati fin dalla preistoria nelle comunicazioni a grande distanza per scopi bellici e venatori. Il passo dalle semplici segnalazioni militari all’impiego cerimoniale dovette compiersi già nell’antichità, come attestano ad esempio alcuni bassorilievi della Colonna Traiana. Le prime testimonianze della fanfara vera e propria, tuttavia, risalgono al medioevo e si rinvengono nei trattati di caccia francesi del Trecento.
Le più antiche raccolte note di segnali e fanfare si devono invece ai trombettieri sassoni Hendrich Lübeck (1598) e Magnus Thomsen (1600 circa), i quali, al servizio di Cristiano IV di Danimarca, redassero due manoscritti pubblicati poi da Schünemann nella rivista Das Erbe deutscher Musik sotto il titolo Trompeterfanfaren, Sonaten und Feldstücke (1936).
Raccolte analoghe apparvero, sempre nel corso del Seicento, anche in Italia. Si ricordano in proposito le opere dei trombettisti e didatti Cesare Bendinelli, Tutta l’arte della trombetta (1614), e Girolamo Fantini, Modo per imparare a sonare di tromba tanto di guerra quanto musicalmente (1638). In Francia le prime citazioni di fanfare si devono al teorico della musica Marin Mersenne, che le incluse nel Libro V della sua Armonia universale (1636), ma la prima raccolta organica apparve in un manoscritto di Philidor il Vecchio (1705). In tutte queste raccolte la fanfara presenta già definite tutte le caratteristiche del genere, mentre le fanfare medievali dovevano essere ben più abbozzate a giudicare dalla limitatezza degli strumenti dell’epoca.
Uso contemporaneo
Gli usi storici della fanfara non sono tramontati: basti pensare ai segnali di tromba nelle caserme o alle parate militari, in cui corpi come quello dei bersaglieri italiani sfilano al suono di tipiche melodie. Anche il protocollo dei cerimoniali solenni include l’esecuzione di fanfare, come i Ruffles and flourishes che precedono il saluto al presidente degli Stati Uniti o l’introduzione della Libuše di Smentana che funge da fanfara ufficiale del presidente della Repubblica Ceca. Gli inni nazionali, specie se in forma di marcia, possono essere preceduti da fanfare: è il caso della Marcia reale d’ordinanza in vigore in Italia fino al 1943, introdotta da una fanfara di anonimo (ritenuta un’aria di caccia del Settecento). Anche l’introduzione dell’Inno di Mameli, nel cerimoniale solenne, è sostituita dagli squilli di tromba degli onori alla bandiera.
La fanfara dei bersaglieri
La Fanfara
La Fanfara si forma fin dalla prima compagnia, inizialmente è composta da 12 bersaglieri. La fanfara è nata con la prima compagnia di bersaglieri «…marciavano in testa dodici soldati colla carabina sulla spalla sinistra, tenendo nella destra corni da caccia con cui suonavano una marcia allegra, vivace e tale da far venire la voglia di correre anche agli sciancati…» (Quarenghi)
Era il 1° luglio 1836 ed era la prima volta che i Bersaglieri uscivano dalla Caserma “Ceppi” in Torino, dove erano nati. Si può dire che quel brioso suono trascinatore è stato il sale del battesimo. Non è concepibile una sfilata di Bersaglieri senza fanfara. Infatti l’atto costitutivo del 18 giugno 1836 stabiliva che per ogni compagnia vi fossero 13 trombette ed un caporale trombettiere. La riunione per l’addestramento musicale dei trombettieri delle varie compagnie diede origine alla fanfara di battaglione, che dopo pochi anni si formò come reparto a sé, mentre le compagnie continuarono a disporre di propri trombettieri; alle trombe si sono con il tempo aggiunti altri strumenti a fiato.
Oggi è l’unica banda al mondo ad esibirsi a passo di corsa. L’uso deriverebbe, secondo la tradizione popolare, dall’ingresso in Roma, alla breccia di Porta Pia, che doveva effettuarsi a passo di carica, ma che invece divenne spontaneamente una corsa dei soldati.
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