Mario Romagnoli scrisse questa poesia e la consegnò a Leandro Bertuzzo nel Raduno della primavera del 1955. In occasione del Raduno Nazionale dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, del maggio 2018 a San Donà di Piave (ve), la pubblichiamo con l’augurio che ciò che ha animato Romagnoli si sedimenti nel cuore di tutti noi partecipanti.
Son Bersagliere
Quando non avrò più le chiome nere
e la mia gioventù sarà sfiorita
Mi resterà un orgoglio nella vita
Quello di poter dir: fui Bersagliere.
Mi resteranno amanti ancor sincere
Due fiamme dalla tinta un po’ sbiadita
Due fiamme che son tutta la mia vita
Due fiamme rosse, e le penne nere.
Ma un dì se udrò passare per la via
Di bersaglieri dalle facce altere
Una veloce e snella compagnia
Allor dimenticando le severe
Occupazioni della vita mia,
Io potrò ancor dir: Son Bersagliere.
Mario Romagnoli (Lucca, 4 febbraio 1897 – Pistoia, 18 dicembre 1960) è stato un radiologo e militare italiano. Laureato in Medicina e chirurgia all’Università di Firenze, si specializzò poi in Ostetricia e ginecologia a Berlino e fece pratica a Parigi. Nel 1923 divenne aiuto-chirurgo a Viareggio, dove fondò un Consultorio per la maternità e l’infanzia e un Istituto radiologico. Nel 1927 divenne primario radiologo e aiuto-chirurgo all’ospedale del Ceppo di Pistoia: anche qui istituì un Consultorio per la maternità e l’infanzia e un Istituto radiologico; quest’ultimo divenne uno dei più prestigiosi della Toscana. Diede notevoli contributi allo studio della radiologia, pur consapevole che la continua esposizione alle radiazioni gli sarebbero state letali. Si distinse anche come militare: inquadrato nel 7º Reggimento bersaglieri e poi nel 3º Reggimento bersaglieri, partecipò ai due conflitti mondiali meritandosi vari riconoscimenti al valor militare.
Fonte: Goito in concerto – Leandro Bertuzzo – 1991